Punto di Vista

Trova Clienti Online: il Progetto.

Il Progetto “Trova Clienti Online” è nato, dopo una gestazione lunga e faticosa, dopo oltre 12 mesi di auto-torture psicologiche- Mi sono chiesto decine di volte se davvero ci fosse bisogno di altro spazio nel Web riempito di concetti di marketing e web marketing. Trova Clienti Online mi sembrava un nome un pò contorto per un blog, però ormai mi sono abituato a sentirlo, leggere, scriverlo.Insomma, alla fine mi sono deciso. E’ vero, ci sono decine e decine di Blog che trattano il Marketing ed il Web Marketing, ma, nella maggior parte dei casi, sono blog nati per “fruttare”, cioè sono, per lo più, blog nati e aggiornati con lo scopo di attrarre clienti e vendere. Trova Clienti Online non doveva avere questo scopo; si, certo, tra le righe si propone ANCHE il servizio di Web Marketing a basso costo per tutte le attività, ma si parla anche di novità tecnologiche (la mia passione…), articoli trovati qua e la nella rete e riproposti perchè trovati interessanti o allegri, insomma Trova Clienti Online vuole essere uno spazio in cui capeggia, si, il Web Marketing, ma anche la libera informazione.Il progetto Trova Clienti Online prevede, come ultima tappa, la creazione di un Forum dove tutti i fans potranno dire la loro e relazionarsi, confrontarsi, ecc.Abbiamo (io e voi..) iniziato alla grande, con tante visite sia sul blog sia sulla pagina Facebook… vi aspetto sempre più numerosi… di seguito riporto tutti i contatti del progetto… buona giornata. 


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SUGGERIMENTI...

‎2 RIGHE SUL MARKETING: VI SIETE MAI FERMATI A RIFLETTERE SU QUALE SIA IL "BISOGNO" DEI VOSTRI CLIENTI, IN RIFERIMENTO ALLA VOSTRA ATTIVITA'? COSA POTREBBERO ASPETTARSI DI PIU' DA VOI? COSA POTREBBE "SPINGERLI" A SCEGLIERE LA VOSTRA ATTIVITA' ANZICHE' QUELLA DEI VOSTRI CONCORRENTI? COSA OFFRITE DI PIù RISPETTO AI VOSTRI CONCORRENTI?

-  RICORDATE: IL CONCETTO "SODDISFATTI O RIMBORSATI" FUNZIONA SEMPRE E RAPPRESENTA UNA DELLE "ARMI" PIU' POTENTI DEL MARKETING. TANTE MULTINAZIONALI SONO DIVENUTE TALI ANCHE PER AVER APPLICATO QUESTO SEMPLICE CONCETTO... PENSATE A COME APPLICARLO ALLA VOSTRA ATTIVITA'...



UN BLOG PER IL WEB MARKETING?

Ieri parlavo con un amico. Un amico esperto di marketing (tradizionale, Cartaceo) che mi rimproverava il fatto che anche questo nuovo blog non parlava SOLTANTO di Marketing. Per l’ennesima volta gli ho spiegato il mio pensiero.Il Web Marketing, il Seo, ecc. non devono essere viste e vissute come un insieme di tecniche senza “cuore”, di formule matematiche, per farsi Beccare da una manciata di algoritmi e scalare posizioni sui motori di ricerca: certo, queste tecniche è necessario applicarle, altrimenti non avrebbe senso la “pubblicità” in sè. E’ necessario applicarle in automatico, però, non spacciandole per “stile di vita”. Per conoscere, studiare le strategie, applicarle e ottenere ottimi risultati, occorre ricordare la definizione (si, proprio la definizione!) del Marketing, che a mio avviso è la seguente: guardare con gli occhi del potenziale cliente la mia attività (o, nel mio caso, l’attività dei miei clienti…). Innanzi tutto è da chiarire che non possiamo cercare di vendere uno o più articoli che piacciono a noi: se il cliente non è interessato a questi prodotti non venderemmo nulla. Allora? Qui subentra il Marketing: uno studio approfondito (spero!) riguardante il settore che ci interessa su quello che il potenziale cliente si aspetta di trovare (per poi acquistare) in quello specifico negozio o “dispensatore” di servizi. Quindi, è necessario scoprire quel che il cliente vuole, la richiesta di mercato, e regolarsi di conseguenza. Il discorso è ben più ampio, ma lo affronteremo in un altro contesto. Perchè, allora, questo blog non parla solo di Web Marketing? Semplice. perchè, per studiare bene la psicologia che conduce il cliente alla ricerca di un determinato articolo, occorre conoscere BENE il contesto in cui vive; ecco perchè questo blog consiglia articoli riguardanti la tecnologia, il mercato, novità informatiche software e hardware, ecc.: per capire il contesto in cui si “muove” il potenziale cliente, per far si di andargli incontro proponendogli, nei limiti del possibile, esattamente quello che lui vuole, che cerca. Un commerciante, se sfruttasse questa teoria, avrebbe in stoccaggio all’interno del proprio negozio soltanto pochi articoli, quelli che interessano ai suoi clienti. Muovendosi in questo modo, potremmo far sì che la concorrenza si riduca drasticamente, perchè, ad esempio, due o tre attività che operano all’interno dello stesso segmento di mercato, in realtà possono ritagliarsi nicchie di mercato diverse! Ecco perchè considero il Web Marketing non solo un’applicazione delle migliori tecniche (passo obbligatorio, questo!) ma anche, e soprattutto, uno studio costante, quotidiano del mondo che ci circonda, “del contesto in cui ci muoviamo e viviamo” che mi permette di proporre ai miei clienti un servizio mirato, a tutto tondo. Queste sono le motivazioni per le quali i post di questo blog non trattano esclusivamente di Web Marketing, all’apparenza. Soltanto all’apparenza, però! Auguro una splendida giornata!

WEB MARKETER VS. WEB MASTER

E' successo di nuovo. Uff... Quando finirà questa storia? Ok, veniamo al dunque...

Ieri, 23 maggio 2011 ore 13,15 appuntamento con un nuovo cliente. 
Motivo: preventivo gratuito per una pubblicità on line per un'attività commerciale in startup (fase iniziale dell'attività).

Salgo tre gradini e busso alla vetrata. Mi apre una donna che si presenta come titolare dell'attività: alle sue spalle un uomo, sui 35 anni, ben vestito, giacca scura sopra una camicia bianca, cravatta (strana) e jeans: si presenta come Web Master. Bene, penso.
La donna, spigliata, nel commercio da tempo a giudicare dai modi di fare, ordina tre caffè al bar. Si parla del più e del meno, della crisi che non accenna a finire, ecc. Dopo il caffè si comincia. Il Web Master ha realizzato un sito per l'attività ed io chiedo l'indirizzo web per dare un'occhiata. Il mio portatile mi mostra il sito. Ben fatto, a dire il vero, anche se noto subito che, nella Home Page, mancano delle parole, delle frasi che avrei potuto usare come parole chiave per la campagna AdWords: lo faccio presente ed allego alla mia richiesta i complimenti per il lavoro del Web Master. La faccia sopra la cravatta mi guarda con sospetto e, dietro la richiesta della titolare, acconsente ad aggiungere nella Home le frasi che nel frattempo avevo scritto su un post it. Porgo qualche domanda alla cliente riguardo l'attività commerciale e prendo qualche appunto: la donna parla per un quarto d'ora. Alla fine del monologo, chiedo alla cravatta scura se il suo lavoro sul sito fosse concluso, per poter iniziare a lavorare sulla pubblicità. Mi risponde "... perchè ti sembra poco quello che ho fatto?". Lo guardo incuriosito, e rispondo con una domanda "perchè ti senti sotto esame?". Tentenna. Non se l'aspettava. La donna ci guarda in quei lunghi secondi di silenzio. "Non sono sotto esame", risponde. "Certo che non lo sei!", gli dico, "sono qui per continuare il tuo lavoro, non per giudicarlo! Se va bene al cliente, perchè non dovrebbe andare bene a me?". Si rilassa un pò. Squilla il telefono della donna e noi, per non sentire la conversazione, ce ne andiamo fuori. "Hai fatto un bel lavoro", gli dico, "adesso dobbiamo farlo vedere a più gente possibile per portare nuovi clienti all'attività della signora". Stavolta sorride. "Ti sei messo apposta la cravatta?", chiedo. Ride di gusto... anch'io.... "quando capirete, voi Web Master, che serviamo gli uni agli altri? Se tu facessi il più bel sito del mondo, senza l'aiuto di un Web Marketer quel sito sarebbe come una cattedrale nel deserto! Nessuno, o quasi, lo vedrebbe ed il cliente dopo un pò ti romperebbe le scatole perchè avrebbe la sensazione di aver buttato i suoi soldi! Per contro, un sito ben fatto aiuta non poco il lavoro di chi quel sito deve farlo conoscere! Collaborazione, ci vuole, non questa specie di concorrenza!".
La signora finisce la sua conversazione telefonica. Dopo una ventina di minuti vado via, accompagnato da una camicia chiara senza più la cravatta. "Vuoi un passaggio?", dico.






Già. La scuola è finita. In che senso? Beh, per prima cosa mi vengono in mente le tonnellate di carta che mio figlio ha trasportato durante quest'ultimo anno scolastico da casa a scuola e viceversa. Possibile che i politici non si accorgono delle innovazioni? Possibile che non sanno (e nessuno ha detto loro) dell'esistenza di tablet, anche con schermo in bianco e nero, che possono contenere i libri e gli appunti dei nostri ragazzi dalle elementari all'università? Mah, forse è troppo evoluta questa soluzione per l'Italia, paese di poeti (che, a quanto si dice, fino a qualche decennio fà scrivevano con penna d'oca e calamaio) e marinai (i componenti elettronici, si sa, con la salsedine si usurano facilmente...). Ho capito, ma qualcuno di questi alunni e/o studenti, poi, dovrà pur lavorare, mica stiamo creando una generazione di poeti! E qui viene la parte difficile. Nessuno sa bene, anche all'interno del corpo docente, come si usa (e soprattutto PERCHE' si dovrebbe usare) un computer. Già. La prima lezione potrebbe riguardare l'hardware e la immagino così, più o meno: il mouse è così chiamato perchè la sua forma ed il cavo che lo connette al computer ricordano un topo (vabbeh, evitiamo di far notare che oggi di mouse con il filo nelle case se ne vedono pochi, ma questa cosa della presenza del filo potrebbe rappresentare, ad esempio, una novità: infatti sicuramente i nostri ragazzi hanno perso nottate intere a pensare perchè al mouse avessero dato proprio questo nome, visto che non aveva nemmeno la coda: invece, la scuola li ha liberati da quest'incubo facendo loro usare un mouse ante litteram con lo scopo preciso di aiutarli a comprenderne il nome...). Leggete questo articolo su una ricerca Microsoft svolta nel Regno Unito, poi valutate voi la differenza di problemi che assillano i politici italiani e quelli del resto d'Europa riguardanti l'uso del computer a scuola (l'articolo lo trovate qui). D'altronde, noi genitori abbiamo perso (anzi ci siamo ritirati, ammettiamolo!) una dura battaglia: un armadietto a scuola per ogni alunno/studente per evitare il trasporto di queste decine di tonnellate annue di carta dalle case alle scuole e viceversa. Mah, le ragion di Stato son state più forti (in america - guardate i telefilm!- sono stati adottati, gli armadietti personallizzati, da almeno quarant'anni!!!).
Siamo a fine maggio, la scuola sta finendo. In tutti i sensi?




LA SCUOLA, OGGI....

In molti, noi genitori, ci poniamo una semplice domanda: la scuola che stanno frequentando i nostri figli, dove li porterà. E' una domanda legittima, che si pongono tutti quei genitori attenti al presente e al futuro dei propri figli. Quello che mi tormenta, e forse tormenta gran parte di questa categoria di genitori, è questo mio pensiero: la scuola di oggi, così come è strutturata, sta formando i futuri disoccupati, i futuri CO.CO.PRO, i futuri "frustrati che non trovano lavoro". Non è pessimismo, no. E' realismo. Cosa ci riserva il futuro? Beh, mi è capitato di leggere che una recente ricerca Microsoft (se ben ricordo) ha stabilito che la stragrande maggioranza dei lavoratori, se non sbaglio dal 2015 in poi, avrà necessità, per svolgere il proprio lavoro, qualunque esso sia, di possedere almeno conoscenze fondamentali di informatica (ma parliamo di una percentuale altissima, intorno al 70/80%). Bene. Anzi male. Mio figlio sta terminando la prima media e, se non fosse per una curiosità sua, non saprebbe neanche accendere un computer. Fortunatamente la stessa curiosità è condivisa da molti ragazzini e ragazzi. E la scuola? Come può ignorare completamente l'insegnamento dell'informatica? I nostri figli studiano epica, storia, arte, tecnologia... praticamente le stesse materie che studiavo io trent'anni fa!!! (una più una meno...). Ma trent'anni fa il computer era soltanto una "cosa del futuro". Come può una scuola pubblica (io vivo a Roma, spero che in altre città la situazione sia diversa...) ignorare l'evoluzione? Una generazione di ignoranti, stanno creando (informaticamente parlando...). Ma, detto sinceramente, quanto può giovare ad un adolescente la conoscenza della storia di Sigfrido, degli dei del monte Olimpo, ecc? Cultura generale, certo, ma relegatela ad un piccolo spazio temporale (non so, il venerdì all'ultima ora...) ed usiamo queste ore per insegnare un minimo di informatica! Non parliamo del futuro, parliamo del presente! Centinaia di persone, in questo periodo di crisi, sono state letteralmente "salvate" dalle proprie conoscenze informatiche, anche se di base: hanno inventato lavori nuovi su internet, hanno usato internet per promuovere la propria attività, ecc. Quindi, tornando alla ricerca di Microsoft, se portiamo questi dati in Italia, avete idea di quanti futuri disoccupati stanno, oggi, frequentando le nostre scuole???



LIBRO:   "WWWORKERS - I NUOVI LAVORATORI DELLA RETE"
Vi consiglio questo libro. E' scritto benissimo e affronta un tema attualissimo. e tu, abbandoneresti il posto fisso per trasformare la tua passione in un lavoro online? Leggi e ti sorprenderai; avrai l'occasione di valutare la tua attuale situazione lavorativa.... buona giornata!




FOTO STORICA DEL 1991: STEVE & BILL




I PRIMI 100 BRAND DEL MONDO!







IL BISOGNO: REALE O "INVENTATO"?


Abbiamo parlato di bisogno. Già. Cosa spinge il cliente (e noi stessi) a comprare un prodotto o un servizio? Il bisogno, appunto. Ma cos'è il bisogno? Beh, generalmente l'essere umano è spinto all'azione da un bisogno, per colmare il vuoto di un piacere o di una necessità, detta anche "dolore": intendiamoci, non dolore fisico! Quindi, chiamiamo un idraulico perchè si è rotto un tubo (dolore, necessità) oppure trascorriamo una serata in quel ristorante dove servono dei piatti ottimi (piacere).
Su questo tema c'è, ovviamente, chi ci "gioca un pò" (e non solo un pò, purtroppo...).
L'etica ci impone, qualunque attività svolgiamo, di comportarci correttamente nei confronti del cliente, anzi del prossimo in generale. E questo è quello che CALDAMENTE consiglio, chiedo, quasi impongo ai miei clienti. Correttezza, mi raccomando! Perchè dico questo?
Purtroppo, e lo dico con l'angoscia nel cuore, ci sono aziende che creano un bisogno (non voglio fare esempi), cioè fanno si che un prodotto e/o un servizio che fino a ieri ci era del tutto indifferente, ad un tratto, tramite la pubblicità, il marketing, diventa indispensabile! Non ho voluto fare esempi di proposito: diciamo che è per chi mi legge una sorta di compito da svolgere. Pensateci bene, guardatevi attorno, nelle tasche, ecc. e cercate di cogliere quegli articoli, quegli accessori, quegli oggetti che fino a sei mesi fa non sapevamo neanche che esistessero, oggi sono nostri, dei nostri figli, e sembra quasi che non se ne possa fare a meno!
Ci sono anche esempi positivi, ad esempio, cioè oggetti e servizi i quali, effettivamente, hanno migliorato la qualità della nostra vita.
Pensateci bene. Partite dal concetto di "bisogno". Nel nostro lavoro, per favore, concentriamoci sui bisogni reali dei nostri clienti: solo in questo modo avremo clienti "fedeli". Eh si, perchè se noi dovessimo "inventare" un bisogno per portare a termine una vendita, beh, comunque il cliente si accorgerà sicuramente del nostro "raggiro" e, come minimo, avremmo perso il cliente!
Ok. Compito a casa, quindi: cosa avete comprato credendo fosse un reale bisogno?
Alla prossima.


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IL PREZZO E' DAVVERO IMPORTANTE?


La tendenza, ormai da tempo, è quella di ribassare i prezzi quando un articolo o un servizio resta invenduto per un pò. Mentre abbassiamo il prezzo, ce la prendiamo con il centro commerciale più vicino, con la crisi, con il grosso centro servizi nato da pochi mesi in zona. E tracciamo in rosso una riga sul vecchio prezzo e scriviamo il nuovo prezzo, più basso. Non ci siamo. Assolutamente. Non è abbassando il prezzo che si emerge, che si dà una svolta all'attività. Anzi. 
Io la penso diversamente.
Per battere, o almeno tener testa, alla concorrenza non dobbiamo fare leva sul prezzo, ma sui servizi aggiuntivi a parità di prezzo! Il prezzo giusto è quello che raffronta il bisogno al servizio/prodotto offerto. Se mi trovo in un oratorio, una bottiglietta d'acqua posso pagarla 0,50 €... ma se mi trovo in mezzo al deserto quella stessa bottiglietta potrei pagarla 50 € e non farei una piega. Maggiore è il bisogno, maggiore è il valore che assume un determinato articolo/servizio.
Ti sei mai chiesto dove puoi battere il centro commerciale/centro servizi? Queste strutture soddisfano pienamente TUTTI i bisogni del cliente? Non credo! Analizza 
bene la tua personale situazione e scoprirai una "falla" nei servizi offerti (deve esserci!) e tu... provvederai ad offrire al cliente ANCHE quel servizio che manca, mantenendo alto il valore del tuo servizio/articolo senza abbassare il prezzo. Il prezzo richiesto, in questo modo, è pienamente giustificato dalla quantità ma, soprattutto, dalla QUALITA' del servizio/prodotto offerto.
In realtà il cliente vuole QUALITA' AL GIUSTO PREZZO... in fondo quello che vuoi tu, no?


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Il marketing tradizionale è morto.


Finito. Kaput. 
Perchè? Per il semplice fatto che oggi le persone amano confrontarsi. Anche quando devono acquistare qualcosa. qualsiasi cosa. Non vogliono avere a che fare con un marchio, ma con le persone che vivono dietro quel marchio. Forse è sempre stata questa la tendenza umana, ma, ovviamente, nel passato, anche molto prossimo, mancavano le tecnologie per realizzare questo confronto tra esseri umani. Nel momento in cui si sta vendendo qualcosa, il cliente sta acquistando la tua parola, la tua cortesia, la tua disponibilità... non il prodotto che gli stai proponendo: quello stesso prodotto potrebbe trovarlo in mille altri posti. Il cliente sta acquistando un prodotto che ritiene basilare: te stesso. 
Il venditore per garantirsi la vendita deve essere trasparente, leale, deve saper ascoltare i bisogni del cliente: deve relazionarsi con lui, appunto. ecco perchè i social network come Facebook (in primo luogo) oggi stanno avendo un enorme successo, anche dal punto di vista del marketing: prima dell'acquisto, la gente ama relazionarsi, confrontarsi, avere di fronte un essere umano, non un commesso o un marchio senz'anima!


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COSA STAI FACENDO PER FAR DECOLLARE LA TUA ATTIVITA'?


Il titolo di questo post è volutamente provocatorio. Cosa stai facendo per espandere, per migliorare, per adeguare ai nuovi mercati la tua attività? Sicuramente ti stai muovendo, in un senso o nell'altro.... ma hai intrapreso la strada giusta? 
Hai scoperto qual'è il nuovo mercato verso cui rivolgere le tue attenzioni?


Molti imprenditori, nel tentativo di trovare nuovi clienti per la propria attività, cercano nuovi prodotti da inserire nel proprio listino, oppure investono pesantemente in pubblicità tradizionale (mi piace chiamarla analogica), ma...


Risultati?


Secondo me pochini, anzi, l'esborso di denaro investito non è neanche minimamente "rientrato"... perchè?


Perchè il mercato "analogico", tradizionale, è ormai saturo.


Già. Saturo. Quante attività chiudono (purtroppo) e quante aprono sempre nello stesso, vecchio e consumato mercato analogico?


Tante.


Oggi il cliente è cambiato, e ancor più cambierà nel prossimo futuro (parliamo di mesi, non di decenni!!!). Il cliente che vuole trascorrere un week end in un'"oasi di pace", ad esempio, cosa fa?
La cerca (e la trova) su internet! Chi vuole allevare un cucciolo, cosa fa? Naviga su internet per valutare quale meglio si addice al proprio carattere....


Il vero mercato, sempre più in espansione, è INTERNET!


La pubblicità della mia azienda deve essere su internet! E' lì che il potenziale cliente cerca!


I costi per una pubblicità su internet? Ridicoli, se paragonati ad una qualsiasi pubblicità tradizionale, cartacea...


Cosa aspettiamo? 




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PERCHE IL WEB MARKETING?  (2)



Già, perchè il Web Marketing?
come già detto in un altra pagina, sono sul mercato da oltre vent'anni, 23 quasi, per l'esattezza, impegnato in vari settori imprenditoriali.
Beh, domande del tipo "come faccio a trovare Nuovi Clienti?" me la sono posta migliaia di volte. Ho parlato con tanti e tanti "pubblicitari", ho investito un mare di Lire (prima) ed euro (dopo) e tutto ciò che ho ottenuto sono stati risultati talmente esigui da non rientrare neanche, quasi sempre, dei soldi spesi in pubblicità.

Mah, forse era colpa della mia incapacità o di quei sedicenti Esperti Pubblicitari?

Allora, anni fa, ho cominciato a studiare. Si, studiare.
Non soltanto libri, ma, soprattutto, ESIGENZE.

Ho iniziato a capire, col passar del tempo, che questi "pubblicitari" in realtà non lavoravano per me, ma semplicemente PER LORO !

Mi vendevano i LORO spazi, il LORO tempo, la LORO creatività... ma alla mia azienda chi pensava?

Non lavoravano per me, lavoravano per LORO stessi.

Ok, mi sono detto, devo imparare tutto quello che posso sul marketing, così farò da me....

Ho imparato, ho fatto esperienza, ma... non me la sono sentita di tenere tutto per me!
Con l'esperienza acquisita, potevo accontentare me stesso, la mia attività, ma anche tutti quelli che avrebbero posto fiducia in me!

E quale "piazza" migliore del Web?
Milioni, MILIONI di utenti, ogni giorno, si affidano ai motori di ricerca (Google in testa) per cercare di tutto, ai Social Network (Facebook e Twitter in testa) per comunicare, restare in contatto col mondo.

CHE PIAZZA PIENA DI GENTE!  URLIAMO, AL CENTRO DI QUESTA PIAZZA, PER DIRE A TUTTI COSA FACCIAMO, DI COSA CI OCCUPIAMO, DI VENIRCI A TROVARE!

Farsi notare in questa PIAZZA significa fare Web Marketing!


iPad 2   (esempio positivo)

Nel mese di Marzo abbiamo assistito alla commercializzazione dell' iPad 2 da parte del colosso Apple.
Personalmente, posseggo il “vecchio” iPad e lo uso tanto, nel lavoro e nella vita privata, una vera rivoluzione per le mie abitudini, fantastico, ma non è di questo argomento che tratta questo blog.

A noi interessa trovare nuovi clienti e per farlo bene occorre, prima di tutto, buttare via i paraocchi, guardarsi attorno, prendere spunti ed esempi.

Come può un oggetto come l'iPad (1 o 2 , è indifferente) conquistare un così vasto mercato? Anzi, com'è possibile che migliaia di persone si mettano in coda per ore e ore per accaparrarsi un iPad, un iPhone, un iPod.... prodotti ottimi, di altissima qualità, venduti a prezzi a mio avviso giusti (anche se non tutti possono permetterseli... come già discusso in passato, non si può guardare solo al prezzo, ma al rapporto qualità/prezzo e con Apple ci stiamo dentro, anzi...)... ma non è questo che spinge il nuovo o vecchio cliente a fare peggio di una maratona... per acquistare il mio iPad, sono andato nel negozio Apple qualche giorno dopo l'uscita ed in un quarto d'ora ero fuori.

Cos'è allora?

E' la comunicazione (di Steve Jobs, Ceo Apple), sono i rumors (le “voci” che rimbalzano sul web), è il Web!!!

Il lancio di iPad 2, come per tutti i prodotti Apple, ultimamente, è un evento... un evento che inizia mesi prima coi rumors, appunto, e si conclude con la presentazione ufficiale di mister Jobs al mondo.

La presentazione di Jobs è un evento unico, secondo le opinioni dei fortunati partecipanti: alla fine della presentazione sembra quasi naturale uscire e andare al negozio Apple più vicino ed acquistare i prodotti descritti da Jobs, se, difficilmente, sono già in vendita... altrimenti, se manca una manciata di settimane al lancio di quei prodotti, ecco che si viene a creare ansia, la volontà di possedere quegli oggetti così moderni, belli, robusti, che raramente s'inceppano.... e, di conseguenza, le code ai negozi Apple ore e ore prima dell'apertura.

ma come fa mister Jobs? Beh, lui è un grande comunicatore, mah.... solo questo?

Oh, no... è molto di più... per i venditori, per i commercianti, per chiunque consideri la comunicazione importante nel proprio lavoro è un modello.

Ma questa è un'altra storia...



TROVARE NUOVI CLIENTI: TEMPI BREVI E BASSI COSTI DI ACQUISIZIONE

Come abbiamo potuto desumere dai post precedenti (niente di nuovo, naturalmente, sul web tutto è già vecchio ancor prima di pubblicare... grandioso!) Trovare Clienti, soprattutto in questi ultimi anni, è davvero importante per tutti coloro che lavorano autonomamente (dall'artigiano, all'avvocato passando per i commercianti).

Ma davvero troppo spesso non ci si rende conto che milioni di potenziali clienti cercano potenziali fornitori (di servizi o di beni) e non li trovano!

Ma come? La mia attività rischia di chiudere i battenti o arranca da una banca all'altra per elemosinare prestiti e fidi mentre, magari, nel raggio di pochi chilometri potrebbero esserci clienti che non sanno dove trovare quello che io offro col mio lavoro?

Tranquilli. Anch'io sono stato "vittima" di questa incredulità.

Non pensavo e mai ho valutavo la potenza delle campagne pubblicitarie web.

Poi qualcosa è cambiato. Ho letto un libro.

Un libro che niente ha a che fare col web, col marketing, con la pubblicità... ma da quel libro è scoccata una scintilla...

Ho cominciato a studiare come un pazzo. Notte e giorno. Mesi e mesi... trascurando ore di sonno, ore e ore del mio vecchio lavoro, i giorni festivi... senza sosta, prove su prove con piccolissimi investimenti in denaro... ma poi... ho approntato un metodo, il MIO metodo, Low Cost, quindi alla portata di tutti, specialmente di coloro che oggi, col lavoro, si trovano in acque poco tranquille, coloro i quali temono di spendere a vuoto anche una cifra piccolissima perchè poi a fine mese...

Con il mio metodo si possono Trovare Clienti in 5 step fondamentali a prezzi davvero alla portata del più piccolo dei piccoli artigiani.

E' sufficiente una semplice intervista (forse due...) sulla propria attività e si ha materiale sufficiente per iniziare una potente campagna pubblicitaria sul web!!!

Perchè?

Mah... soltanto perchè, a mio avviso, la conoscenza del singolo deve essere messa a disposizione di tutti ad un costo ragionevole. 



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